Il piccolo Devid Berghi, nato povero poco prima di Natale e dimesso dall’ospedale il 29 dicembre, era stato trascinato per le strade fredde dai suoi genitori. Il neonato è morto per il freddo a Bologna. Cosa dobbiamo pensare? Cosa ha portato i bolognesi a dimenticare la propria storia ed a stemperare la loro passata ospitalità? Forse è vero come qualcuno afferma che: " Come molte giunte italiane anche Bologna ha da tempo una classe politica scollegata dai cittadini, dai problemi reali, dagli ideali, interessata soprattutto agli affari economico-finanziari, preoccupata dei bilanci e del potere politico. Da tempo a Bologna, come in molti altri comuni italiani, gli amministratori hanno asservito il bene comune ai poteri forti, dimenticando i bisogni di solidarietà." Può darsi. Dobbiamo però chiederci cosa stiamo vivendo e cosa abbiamo perso, prima di immaginare come andare avanti oltre la nostra esistenza personale. Bisogna trovare nuove energie per ripensare una città migliore. Bisogna mettere in gioco le nostre energie.
"E ora vorrei dire, che la gente può cambiare qualsiasi cosa vuole,... La gente corre, segue i suoi piccoli binari, ed io sono uno di loro... La gente può fare qualsiasi cosa, è una cosa che sto iniziando ad imparare. L'avidità non porta da nessuna parte. Dovrebbero scriverlo su un grande cartello in tutte le piazze del mondo, senza gli altri non siamo niente, questo è quello che penso." (Joe Strummer, 2002)
venerdì 14 gennaio 2011
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